giudizio artistico: OTTIMOECCEZIONALE
Le qualità di Giorgio Gaslini come compositore e pianista ci sono ben note. Non tutti, però, conoscono la straordinaria voce di Laura Conti, e soprattutto, la sua incredibile versatilità nel saper interpretare repertori musicali eterogenei con grande scioltezza. Soltanto le grandi personalità di questi due musicisti, di generazioni così lontane, sembra legare i quattordici brani in scaletta, difformi fra loro per stile, genere e mood. Un repertorio eclettico, senz'altro, ma soprattutto di alto livello artistico, che la Conti e Gaslini padroneggiano con gusto e sensibilità, potendo giocare su un interplay quasi simbiotico.
Difficile dare una collocazione di genere a quest'opera, che spazia fra il jazz dei classici, quello moderno e informale, la canzone leggera, la musica colta e il teatro cantato. Si tratta, quindi, di un disco destinato a piacere a palati diversi, ma che farà senz'altro piacere a chi già conosce l'opera di Gaslini e della Conti. Simone Bardazzi
giudizio tecnico: OTTIMO
DINAMICA: 4/5
EQUILIBRIO TONALE : 5
PALCOSCENICO SONORO: 3
DETTAGLIO: 4
Il pianoforte e la voce sembrano essere il 'pallino' di Lincetto, che da molti anni ormai ha acquisito una straordinaria esperienza nella registrazione di questi due strumenti. Fermo restando che Gaslini e Conti sono due interpreti straordinari, in grado di offrire nella loro esecuzione dinamica, dettaglio, sfumature e pathos sufficienti per far innamorare chiunque reputi questi parametri fondamentali per un ascolto di qualità, la registrazione di Lincetto non fa altro che sfruttare tali aspetti al massimo. Ho trovato, invece, meno stimolante la separazione di piani fra la voce e il pianoforte, che in alcuni brani da persino l'impressione che il tutto sia stato registrato non in diretta. Pur risultando la voce della Conti fluida e ricca di sfumature, talvolta mi è parsa leggermente 'slegata' dal pianoforte, che invece esce fuori in tutta la sua semplicità espressiva. Uno degli aspetti meno intriganti sembra, quindi, essere il soundstage, che non offre una perfetta visione dell'evento sonoro. Si tratta, ovviamente, di piccoli dettagli, in un lavoro dal livello tecnico molto alto. Simone Bardazzi